L'uomo che rimise la Svezia nel calcio
Uno dei più grandi
Scrivere di Svennis alias Sven Göran Erikson é un qualcosa di molto difficile. Anche se non lo conoscevo personalmente resta per me quasi uno di famiglia che in più di un’occasione mentre giocavano a tennis insieme venne più volte preso come il padre di mio fratello. Icona di stile anche se tutto sommato uno svedese normale con una serie di avventure galanti che ricordavano da vicino una commedia di Ingmar bergman era ed é perché nessuno muore mai veramente un personaggio simpatico e ironico elegantissimo che rispondeva a volgarità con il sorriso e uno dei migliori allenatori non tanto pe rle tattiche ma per come sapeva creare un gruppo. Come ogni grande uomo si vede soprattutto nei suoi mancati traguardi sui quali ritornerò. Calcisticamente non aveva inventato niente la zona il calcio atletico la disciplina con la cortezza erano già state sperimentate dalla Germania Overst e a volte dalla Germania est e soprattutto dagli olandesi e dai sovietici. Lo spirito di sacrificio dal calcio latino e l’agonismo dai britannici ma Eriksom diede un qualcosa di più il riuscire a combinare questi partendo dagli uomini e fare del calcio quel gioco avvincente anche se si tratta di un certo tipo d’industria con una grossa valenza spettacolare e economica. Svenis comprese che il calcio era la sua strada quando militando nel västra Frölunda di Göteborg s’infortuno e passo a allenare il dagerfors buon club svedese per fare i primi capolavori con l’IFK Göteborg che vinse di tutto in Svezia ma soprattutto neml 1981 82 una coppa uefa mettendo in riga club molto prestigiosi come la Dimano Bukarest, il Valencia per poi umiliare club come il Kaiserslauter e soprattutto l’Amburgo campione di Germnaia. Le star erano Töbjörn Nisson, Dan Courneliuson , Thoma sBoström e soprattutto Glen Strömnberg alla fine onesti mestieranti ragazzi normali che Erikson riuscì a trasformare in ottimi elementi di un complesso maggiore che diedero calcio spettacolo che porto anche in Portogallo l’anno dopo con il Benfica che purtroppo venne soprafato dall’Anderlecht. L’arrivo in Italia fu a Roma sulla sponda capitolina ih un club che aveva avuto un grande allenatore svedese Nils Lidholm che solo per uno scherzo del destino manco la coppa dei campioni. Prima con la Roma e poi con la Fiorentina questo signore educatissimo e che parlava un Italiano impeccabile diede spettacolo e riuscì a ottenere dei quasi risultati ma perse uno scudetto e in riva all’Arno trovo un difficile rapporto sia con la dirigenza e la città e poté solo ritornar ein Portogallo facendo per me un vero miracolo con il Benefica andando in finale di Coppa dei Campioni a sStoccardaa efu solo battuto dal grande Milan. E adesso arriviamo per me al perido migliore che é la Sampdoria che espresse il suo migliore clacio con lui. La compagine blucerchiata aveva avuto degli anni stupendi ma giocando con Boskv un calcio antiurico fatto soprattutto di genio individualità e alcune facilonerie. Il patron Paolo mantovani era malato e senza grossi i mezzi e la sconfitta di Wembely nonché la cessione di luca Vialli con contropartite tecniche che si mostrarono fallimentari inizio un periodo nuovo. Erikson seppe fare il primo anno buoni risultai con un po’ di sfortuna mentre il secondo diede il meglio. Anche se venne ceduto Pagliuca arrivo Zenga ottimo sostituto con giocatori esperti come Evani e Ferri e soprattutto Rud Gulit leder e giocatore elegantissimo che presento un ottimo calcio. Quella Samp che purtroppo patì la morte di un padre Paolo mantovani fece un ottimo campionato e vinse contro L’Ancona al tempo in B e tutto il tifo d’Italia il suo per ora ultimo trofeo e l’anno doto diede ancora più spettacolo a parte un brutto tira e mola per il caro Gullit con uan partita mitica quella contro l’arsenal dove Seamens fece delle parate meravigliose. Ma il tempo della Samp era purtroppo finito le grandi iniziavano a andare meglio e c’era un certo parma quindi portandosi dietro Roberto mancini al quale insegno il mestiere dell’allenatore trasformo la lazio da uan triremi romana a una vera portaerei del calcio moderno. Giocando ottimamente vinse di tutto con due fiori all’occhiello una Coppa Coppe e la super coppa europea superando Sir Axel Furgosson. Dopo queste vittorie che possiamo dire il culmine prese parecchie soddisfazioni e anche amarezze con la nazionale inglese. Purtroppo gli ingelsi mostrarono a chi per la priam volta diede un calcio moderno tecnico positivo senza esagerare in niente portando ancora piú persone a divenatre calciatori il peggio di loro con una serie di polemiche spesso vergognose e senza nessuna giustificazione tranne quella di un saboptaggio nei propri confrontio. Non si puó dire che l’esperienza al Machester citry sia stta fallimentare anzi mota della posizione di quesito clubb dipende proprio dal bel lavoro che ha fatto emntre l’esperinze con il messico, la Costa D’avorio e ale filippine non andarono bene perché si tratta di compagini all’epoca che Svennis le alleno scarse. La domanda e come mai un uomo così importnate e un allenatore così vincente non alleno mai né l’italia e nè la Svezia. Sull’Italia purtroppo c’é molto provincialismo molto nervosimo e una maniera di veder gli azzurri come ogni male. Questa mentalità blocca la nazionale italiana e ha anche significato alcune eliminazioni sia per i mondiali in Quatar ma anche le ultime olimpiadi e un ottavo di finale agli europei in Germania. Sulla Svezia c’é anche una menatlitá perdente di fondo che forse deriva anche dalla storia del paese ma anche dal gfatto che Svenis non fece mai degli sforzi perché evidentemente non riconosceva il paese come é diventato e non aveva i giovani arrabbiati Törbjörn Eriksn dan Corneliuson e Ströndberg cosa che adesso oa Svezia ha di nuovo con giocatori come David Isak , Kulrikeski e Hjer che hanno la stessa voglia di fare la stessa rabbia. Erikson avrebbe saputo guidarli ma purtroppo il cancro ll’ha ucciso ma lui resta nella leggenda
Robert Fogelberg Rota