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Il rapporto tra i nativi e i colonizzatori

Da Pocahontas a Pedro Bondanini Passando per Jamestown

Da Pocahontas a Pedro Bondanini Passando per Jamestown

Prima d’iniziare questo articolo parte da un progetto che sto cercando di portare a termine con il renatmat archeologo sperimentale e artista italo nativo americano Pedro Bondanini . Mi onora della sua amicizia da quest’estate l’ultimi mesi di vita di mio papà  purtroppo é mancato per COVID. Con due altri buoni amici abbiamo fatto grazie a lui un pilota di un film molto ben montato da Edoardo Pivi. Per me è fondamentale discutere un qualcosa che sia a me che a Pedro Bondanini è molto importante quello dei rapporti tra colonizzatori e nativi durante la prima parte della colonizzazione. Se vede questo film che é muto é girato con dei telefonini eccovi il link https://www.youtube.com/watch?v=nTsMwNHNEKw&feature=youtu.be

Prima di passare a raccontavi del mio progetto vorrei andare a analizzare il mito del buon selvaggio . Non è un discorso esaustivo sarei un pazzo ma voglio fornire una piccola visione personale analizzando alcuni punti salienti. Intendo discutere e confrontarmi su un tema che é caro a Pedro quello del buon selvaggio. Quando gli europei vanno per la prima volta i nativi americani e nel periodo vichingo o meglio alla fine di questo. I vichinghi non sono più  che altro razziatori  ma cercano territori da poter  coltivare  e hanno giá incontro il popolo dgli Inuit in Groenlandia e prima ancora i Sami in Lapponia le regioni più a a nord della Scandinavia. Si tratta all’inizio di incontri commerciali che però degenerano per il fatto che alcuni dei nativi allergici al lacosia assaggiano del latte di capra e degenera in alcuni sconti. Vuoi per l’esiguo numero dei nordici e per la resistenza dei nativi i Bokoku i vichinghi se ne vanno . La realtà era molto semplice cosa c’era da prendere un po’ di pesce, legno e forse qualche tricheco ma meno che nella zona dell’artico i nativi sono chiamati Screelings urlatori e qui la visione più vicina e quella di Walhalla  Rising dove vediamo come l’incontro sia uno scontro anche se i cristiani non hanno complesso dove stano e quello che dovrebbero farle saghe hanno una visione razzista dei nativi trattai da inferiori per il fatto che non sono cristiani non hanno città ricordano anche quello che il gruppo che gli incontrava era poche generazioni prima. La questione dell’isolamento di un gruppo quello europea fu anche una delle caratteristiche principali della colonia islandese o norvegese in Groenlandia. Fino al 1300 è un “paese” europeo normale ma inizia a prendere minore importanza quando la principale fonte d’esportazione l’avorio di tricheco inizia a essere sostituito dall’avorio africano che arriva in Europa tramite le repubbliche marinare italiane, i regni iberici in particolar modo il Portogallo . A questo s’aggiunge un peggioramento climatico e soprattutto la grande peste e una serie di epidemie d’influenza. Il cambiamento climatico fa in modo che gli scontri con gli inuit aumentano e probabilmente per una popolazione che ha sempre meno armi in ferro deve più o meno chiudersi e può più integrare l’economia scandinava basata su allevamento e agricoltura con la caccia e la pesca tipica dell’economia inuit. Secondo molti degli scrittori o ricercatori soprattutto svedesi hanno ipotizzato che l’opprimente chiesa cattolica avesse obbligato a tenere un certo tipo di vita. In realtà il problema per me è presentato dal fatto che l’economia e la convivenza tra le due etnie si basa se su un ignorarsi in maniera reciproca e se gli scandinavi sedentari anche per difendersi  commerciano sempre meno con la popolazione degli Inuit. Probabilmente questi capiscono anche il rischio delle diverse epidemie. A partire dal 1400 tutta l’ara del nord Europa conosce le impresi dei fratelli di Vitali che sono pirati baltici che spesso s’avventurano per ridurre persone in schiavitù fino alla Groenlandia. L’ultimo dei discendenti dei vichinghi muore all’inizio del 1500 probabilmente di infarto ed è trovato da una nave islandese. In questo periodo l’espansione spagnola nel nuovo mondo è entrata in diverse fasi che sono la scoperta di Colombo e possiamo dire come ci presenta molto bene Ridley Scott in 1492 alla conquista del paradiso in un fallimento. La società iberica ha appena terminato la riconquista ed è ancora una società feudale ma soprattutto una società che vuole mostrassi cattolica e europea. Molti dei costumi iberici sono ancora costumi arabi e mussulmani (invito alla visione di un film mediocre “L’uomo che ammazzo Do Quijote“ di Teddy Gilliam ma con una scena magica quando il protagonista interpreta da Adam Drive ritorna indietro nella Spagna dell’inquisitone che fa una retata preso un morisco) una grande presenza ebraica e che opta per un notevole conformismo e disciplinamento. Chi va nelle Indie con colombo sono nella maggior parte dei casi avventurieri  cavalieri uomini di violenza spesso senza confronto femminile che trovano popolazioni che apparentemente vivono senza l’artificiosità la rigidezza della società europea. Nello stesso tempo dall’amazonia arriva la popolazione dei Caribi . Chiamare i caribi cannibali riguarda però solo un aspetto della loro realtà. Si tratta di popolazioni nomadi di piccoli gruppi  che vogliono raggiungere un certo tipo di risorse che sono quelle che anche altre vogliono e per questo la guerra è una guerra di sterminio. Le tensioni sono all’ordine del giorno perché gli spagnoli portano un lavoro coatto e ripetitivo per la ricerca dell’oro che non esiste e esportano il modello feudale come i cavalieri teutonici avevano fato in Prussia e nelle odierne repubbliche di Lettonia e Estonia . Il problema e che le popolazioni native avevano un ritmo particolare un metabolismo diverso e le malattie porta dagli europei ma anche quelle che i nativi portano agli europei come la tubercolosi le minarono e ben presto presero il modo di vivere degli spagnoli. Questo fu anche per l’opera missionaria di alcuni intellettuali come Bartolomes de la Casa. Il modello di Bartolomeo e Tito livio e la sua descrizione dei Germani. Come Livio descriveva i Germani per parlare ai Romani che giudicava ormai corrotti Bartolomeo de La Casas descrive gli indios per parlare dei cristiani degli spagnoli che non sono ancora disciplinati dalla controriforma. Il dualismo tra queste due esigenze il volere fare in modo che gli indios vengano disciplinati spagnolizzati e ridoti ai valori della controriforma e l’ammirazione per una vita artificiale dove le convinzioni e i soldi non esistono più è un qualcosa che fa queste popolazioni simili all’idea dell’Arcadia. Nel 1400 nelle corti italiane e da quella Aragonese di Napoli alla Spagna il passo è molto breve s’inizia a rimarginare un mondo mitico un mondo dove l’uomo non è ancora corrotto dal denaro e dove le varie persone possano anche fare notare i loro sentimenti il genere pastorale. Non è proprio un mondo pastorale quello delle civiltà amerinde anzi e “Apocalypto” di Mel Gibson  con una bellissima fotografia di Dean Semler e montaggio di John Wright c’è lo dimostra bene nella scena dove i mendicanti vengono derisi dalle dame in portantina ma è più simile . Gli spagnoli impongono la loro cultura e sono soprattutto gli indigeni abbienti che la imbracciano e non c’è la minima variante al non sposarsi con loro. Teniamo anche presenti anche due fatti gli spagnoli se non i sacrifici umani avevano qualcosa di simile gli ato da fe dell’inquisizione e la rigida struttura sociale era anche a loro comune In quello che diventeranno gli Stati Uniti la situazione è leggermente diversa perché è qui voglio citare Terence Malicker e “The new World “ film bellissimo anche se molto sottovalutato che vede la grandissima interpretazione di Colin Farell nel ruolo di James Smith c’è una differenza sostanziale tra quello che pensa (il voice over e la caratteristica principale) il personaggio principale e quello che è pensato dagli altri. Smith vive tra gli indiani è più o meno acetato dal loro perché la principessa Pocahontas s’innamora di lui e per questo aiuta i coloni o meglio il presidio militare. La guerra che inzia più che altro per Opechancanoughe il magnifico ruolo di Wes Suddi é forse la parte meno convincente e apre all’esperienza di un ’altra storia d’amore che poi s’evolve in un manage a trois. La fotografia di Emanuell Lubezki e il montaggio di Hank Corwin sono stupende Un  film dove la presenza femminile di Q’orinnka KIlcher  è importante perché ci fa comprendere molte cose che sono la capacità dell’adattamento. Contesa tra diversi uomini il pomposo imperatore Selway Noah Tayloro il comprensivo John Roffe Christian Bale e Smith saprà scegliere. Jamestown ambienta qualche anno dopo è soprattutto una serie sull ‘adattamento e sulla posizione di tre donne la bella e buona Alice Kell in Sparow interpretata dalla bruna Sophie Rudlhe , la rossa Verity a servetta interpretata da Niam Walsh e la bionda la dark lady raffinata e prima donna fatale Jocelyn interpretata da Naomi Battrich ottima attrice che nobilitá la serie presenta i rapporti tra coloni e nativi come  giochi di potere è il giovane Kalani Queypofa nel ruolo di Charcow uno dei giocatori più machiavellic ma anche capace di sprazzi di generositá i. La mia idea e di fare una serie che presenti non il problema del rapporto tra colonizzatori e nativi ma la vita di questi due gruppi in una condizione estrema quella dell’arrivo di una presenza soprannaturale quella di uno zombie anche se educata e apparentemente civilizzata . Speriamo di poter lavorare presto.

Robert Fogelberg Rota