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Capolavoro sulla Rai

Ci aspettiamo la storia di una donna e trovaimo quella di un uomo

Titolo Ottilie von Faber-Castell 

Regia Claudia Garde

Interpreti Kristin Suckow Hannes Wegener

Distribuzione Rai Uno

Voto capolavoro

 

Il film per la tv di Claudia Garde é una piacevole sorpresa che mostra quanto sia buono il cinema e la televisione tedesca in un lavoro che fa per l’inizio del secolo passato tedesco in generale e bavarese in particolare un lavoro stupendo simile a quanto fece per il 1700 europeo Barry Lyndon. La storia é la formazione quando viene stappata a un’adolescenza fatta di giochi e agi e catapultata in un mondo maschile. L’interpretazione di Kristin Suckow è nonostante un doppiaggio irritante che comunque non riesce a rovinare il film (sarebbe l’ora di piantarla con quest’usanza da terzo mondo ) è impeccabile. Si muove con grazia di una ballerina e la forza di un panzer tedesco in molte scene dove presta il massimo collaborando con molti fermi immagini da parte di Felix Cramer un direttore della fotografia molto interessante che presenta un modo di fare cinema tipicamente tedesco che racchiude con un montaggio di Thomas Stange  moderno veloce classico ma anche simile a quello di un videoclipp molti dei lavori che ritroviamo nei grandi periodi storici del cinema tedesco come l’espressionismo, la Neu Saklighet e il New German Cinema. Le scene madri sono sicuramenti i funerali , l’incontro con l’amante del marito e l’incidente. Ottilia segue in quello che riguarda l’aspetto esteriore la moda tedesca da quella che è una variante più elegante della moda vittoria a quella che è la sesuale degli anni della guerra con capelli a caschetto e corpetti non fatti per una figura elegante. Anche se la recitazione è moderna piena di furore e giustamente sopra le righe come nella scena nella quale muore il primo genito Kristin Suckow s’inserisce in una tradizione espressionista nella relazione con l’amore di sempre che è un altro barone ex militare nonché barone anche lui Philip von Brand zu Neidstein interpretato benissimo da Hannes Wegenerche ricorda molte delle passioni romantiche e quella con un doppio femminile la cameriera Lena Klenke interpretata da Anna Westeerge – Ottilia é bruna Anna è bionda e sono legate al destino di quello che se non fosse stato mutilato sarebbe potuto diventare il braccio destro di Ottilia Johan interpretato da Pit Bukowski attore ceco. Il film é girato nella repubblica Ceca che ricordiamo almeno dal punto di vista visivo parte della Duetche culture un concetto che riguarda tutti i popoli di lingua tedesca. Ottilia la donna che fin da giovane con doppietta e alano perlustra l’elegantissima villa di famiglia ci regala due momenti che ricordano alcuni grandi momenti della storia del cinema come quando in compagni di Philip va in automobile in un idillio che ricorda tutti insieme appassionatamente che è ricordiamo ambientato in Austria pressappoco la stessa aerea culturale ma anche alcune storie di passioni tipiche della Nouvelle Vouge di amori adulteri quando dopo aver mostrato un ponte rafforzato da cavalli di frisia si incontra con un amato che è ormai sul viale del tramonto. Grossa importanza con la colonna musicale ottima di Florina Tessloff. Rimaneggia tristano e Isotta di Wagner nell’incontro in un teatro stupendo con il primo amore. Un amore nato in un’altra occasione che è difficile quella di una seduta spiritica presso la zia Clarissa von Straaten presentata più che interpretata da Jasmin Schwiers che mette in evidenza l’interesse per la cultura esoterica tipico in questo periodo. È con il nonno fondatore di un impero basato sulla matita oggetto umile per noi quasi insignificante che però  è sempre presente che ha una relazione particolarissima con otTilia Il vecchio Lothar è un patriarca allegro anche sul letto di morte al quale Martin Wuttke dá diverse dimensioni è una notevole spigolosità. È vicinissimo a Ottilie ma anche molto lontano è i litigi con la nonna anche lei Ottilie interpretata da Eleonore Weisgerber frose sono perché questa era oppressa dal patriarca. Molto complicata e la relazione con la madre Bertha una Maren Eggert molto in parte. Sorge il dubbio che l’odioso litigio o guerra familiare durante la grande guerra derivi anche dall’operato della madre. Ma chi rende questo film dialogato un ulteriore tocco di nobiltà e lo fa più vicino a quello che Claudai Grande ha come fonte d’ispirazione è il personaggio di Alexander von Faber Casell interpretato da Johannes Zirner. La sua interpretazione è un qualcosa di formidabile che ricorda quello di rayan O’Nel in Barry Lyndon. Si tratta di un militare un uomo elegante e socievole che é principalmente come dichiara all’amico Philip  che dovrà imparare a amarla. Precisamente come l’avventuriero irlandese il nobile d’antica nobiltà bavarese è  molto più intelligente. Capisce fin dall’inizio che può solo amare e essere amato da Ottilie solo se l’accetta per quello che e una donna forte e indipendente. Alexander non sembra come Philip a suo agio con la vita militare e non vive circondato da armature e non è particolarmente abile nello sparare 8da notare che l’unico errore storico del film le rivolete nagat arma russa e non le Luger al circolo ufficiali) ma sa fare centro con una pistola da duello. Se Redmond barry inzia sparando con uan munizione falsa Alexander fa l’unico centro possibile. Alexander ha quest’idea di poter essere l’amico di tutti di riuscire a essere simpatico ma non sa avere il minimo rispetto per altre persone ad esempio la moglie o anche l’amico. Il problema è anche che o Ottilie diviene sempre più moderna più disinibita e diversa da quella che si aspettava. Ma non è un personaggio nel privato troppo negativo si occupa maniera molto convincente dei figli oltre che della moglie che non vuole che fumi e si riposa. La guerra lo cambia molto e secondo me è troppo poco mostrata. Una guerra che lui fa senza convinzione solo per e dove sappiamo fa anche delle atrocità ai civili belgi. Un film stupendo in tutto

Robert Fogelberg Rota